Verbale della riunione dell’Ufficio di Presidenza – 05/10/2023

VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA

Si riunisce in data 5 ottobre 2023 a Trieste, presso la sede di Via Ugo Polonio 5, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Sindacale Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH.

Sono presenti:

  1. Michele Berti (UR UIL Friuli Venezia Giulia);
  2. Cinzia Bonan (USR CISL del Veneto);
  3. Roberto Treu (CGIL Friuli Venezia Giulia);
  4. Mariateresa Bazzaro (USR CISL del Friuli Venezia Giulia);
  5. Nives Scomersich (SSSH – Ufficio conteale della Contea Istriana);
  6. Juraj Šoljić (SSSH – Ufficio conteale della Contea Litoraneo-Montana).

Sono assenti giustificati:

  1. Slobodan Kapor (SSSH – Ufficio conteale della Contea Istriana);
  2. Petra Vaci (SSSH – Ufficio conteale della Contea Litoraneo-Montana).

La riunione ha il seguente ordine del giorno:

  1. organizzazione dell’attività di approfondimento e proposta sul fenomeno dello spopolamento in Croazia e in Italia;
  2. individuazione di una data per la convocazione della prossima riunione dell’Assemblea Generale del C.S.IR.;
  3. varie ed eventuali.

I lavori iniziano alle ore 11.12. Michele Berti, in qualità di Presidente, presiede la riunione dell’Ufficio di Presidenza.
Prima di cominciare i lavori, il Presidente propone ai/alle presenti, che accettano senza esitazioni, di osservare un minuto di silenzio in memoria delle 21 vittime del drammatico incidente stradale che – per ragioni ancora da accertare – il precedente 3 ottobre 2024 ha visto un bus elettrico precipitare da un cavalcavia autostradale a Mestre, prendendo immediatamente fuoco dopo lo schianto. Questa immane tragedia, che ha causato la morte di persone provenienti da sette diversi paesi, colpisce in particolare i territori su cui insiste il C.S.IR., considerato che è avvenuta nel cuore del Veneto e che tra i/le deceduti/e vi sono l’autista del pullman, cittadino italiano, e una ragazza croata di 24 anni, incinta e in luna di miele insieme al marito – anch’esso cittadino croato, rimasto ferito -, con cui si era sposata solo venti giorni prima. Il bilancio dell’incidente, inoltre, registra altri 14 feriti, di cui alcuni versano in gravi condizioni. Effettuato questo doveroso momento di raccoglimento, si passa dunque all’esame dell’ordine del giorno.

1. Nel ricordare quanto deliberato nel corso della riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.IR., svoltasi il precedente 9 giugno, in cui si è deciso di organizzare nel successivo autunno un evento di approfondimento sul fenomeno dello spopolamento che sta interessando Croazia e Italia, a cui invitare degli esperti di demografia, rispettivamente uno per paese, e in cui le organizzazioni sindacali aderenti al C.S.IR. possano illustrare i loro suggerimenti e ricette su come invertire queste preoccupanti tendenze di declino demografico, il Presidente invita i/le presenti a fornire contributi concreti per la sua organizzazione.

Per quanto riguarda il versante croato, Juraj Šoljić propone di invitare una professoressa dell’Università di Fiume, specializzata nell’analisi delle dinamiche dell’emigrazione. Il Presidente, accettando la proposta, ricorda come, tuttavia, nei due paesi lo spopolamento sia causato non solo dall’emigrazione dei/delle giovani, bensì anche da un’importante componente di denatalità e come sia quindi necessario tenere in considerazione pure quest’aspetto. In riferimento a ciò, Nives Scomersich sottolinea come in Croazia le coppie siano scoraggiate dal fare figli, anche a causa della carenza della disponibilità di alloggi, in cui andare a vivere con la propria famiglia.

Per quel che concerne invece il versante italiano, Mariateresa Bazzaro suggerisce di utilizzare i risultati di una ricerca sul declino demografico, recentemente elaborata dalla Federazione di categoria del Commercio, del Turismo e dei Servizi della CISL, che potrebbe risultare molto utile ai fini dell’analisi, mentre, da parte sua, Cinzia Bonan, ricorda come Paolo Feltrin, potrebbe essere un possibile relatore di parte italiana, la cui disponibilità a intervenire si rende disponibile a verificare. Roberto Treu, da parte sua, rimarca come una parte del fenomeno complessivo dello spopolamento sia dovuta anche all’invecchiamento della popolazione, realtà che riguarda in modo generalizzato l’intera Europa. In alcuni casi di paesi più virtuosi – ricorda -, politiche di sostegno alle famiglie hanno contenuto gli effetti di tale fenomeno, ma non dappertutto è stato così. Vi è poi il tema dell’immigrazione in ingresso, che potrebbe rappresentare un importante correttivo al fenomeno dello spopolamento, ma, almeno in Italia, tali politiche sono da tempo irragionevolmente restrittive. Infine, rimarca come nel contesto italiano vi sia da considerare anche l’aspetto delle competenze professionali dei/delle giovani, che non ricevendo quasi mai proposte di lavoro adeguate alla loro formazione, bensì solamente offerte di lavoro precario, alla lunga decidono di andarsene dal paese. Queste stesse persone, invece, quando arrivano in altri paesi dell’Unione europea, ricevono misure di sostegno adeguate e, quindi, poi decidono di restare lì a vivere. Il Presidente commenta come, in effetti, in Italia vi siano delle politiche realmente schizofreniche, che non rispondono alle dinamiche di declino demografico del paese.

Tornando a ciò che riguarda l’immigrazione, fenomeno in cui negli ultimi anni in Croazia sono state dedicate politiche di significativa apertura per rispondere alle carenze occupazionali dovute alla fuga all’estero dei/delle giovani, Nives Scomersich fa presente come tale aspetto sia addirittura divenuto un’arma di ricatto da parte dei datori di lavoro nei confronti delle organizzazioni sindacali. Per smontare le richieste di questi ultimi di pagare ai/alle lavoratori/trici migliori salari, soprattutto nel settore del turismo, i datori di lavoro rispondono che, in alternativa, possono tranquillamente avvalersi dei lavoratori di origine asiatica – non altrettanto in grado di avanzare richieste di salari adeguati -, ormai presenti nel mercato del lavoro croato in gran numero.

Cinzia Bonan conviene sul fatto che lo spopolamento sia in generale, un problema europeo e ricorda come, sullo sfondo, vi siano le elezioni del Parlamento europeo del 2024 su cui puntare, per tentare di dare un primo segnale politico di inversione di tale fenomeno. Inoltre, rimarca come in Italia il problema del declino demografico sia connesso pure all’abbassamento del costo del lavoro, realtà su cui si inserisce spesso, in modo improprio, il tema del salario minimo.

Il Presidente, considerato che molto spesso nella mobilità transnazionale si verifica uno significativo sradicamento di persone da un paese verso un altro, impoverendo in questo modo quello di origine, invita i/le presenti a focalizzare, per quanto possibile, il dibattito sul tema del lavoro frontaliero, quale possibile correttivo di tale esperienza, decisamente poco desiderabile. In questo senso, infatti, la mobilità frontaliera è caratterizzata dalla possibilità per il paese di lavoro di non “scippare” (perlomeno non del tutto) a quello di residenza i/le lavoratori/trici impiegati/e nel proprio mercato del lavoro, posto che nel secondo paese tali persone restano a vivere con loro le loro famiglie. Con questo tipo di mobilità si può contenere, almeno in parte, anche l’aspetto paradossale di una formazione professionale, pagata da un paese, quello di residenza, di cui alla fine beneficia in larga misura quello di lavoro. Seguendo questo ragionamento, Mariateresa Bazzaro si chiede se la contrattazione frontaliera d’area, che mira a omogeneizzare le condizioni del mercato del lavoro di regioni di diversi paesi confinanti o limitrofi, possa rappresentare un pezzo della soluzione di tale problema.

Riprendendo il tema della cosiddetta “fuga dei cervelli”, Juraj Šoljić sottolinea come vi sia “un’altra Croazia” fuori dalla Croazia stessa, considerato che i/le croati/e emigrati/e in giro per il mondo sono all’incirca equivalenti come numero a quelli/e che sono rimasti/e in patria. Sarebbe necessario puntare, almeno dopo un certo numero di anni, a far rientrare almeno una parte dei/delle giovani croati/e. Ma per far questo, servirebbero politiche adeguate in termini di lavoro stabile, stipendi adeguati e affitti calmierati. In questa direzione, le organizzazioni sindacali, da parte loro, nella contrattazione collettiva chiedono di dedicare degli appositi incentivi ai/alle lavoratori/trici che diventano genitori. Nives Scomersich aggiunge che, in effetti, in Croazia qualcosa nella direzione di invertire la tendenza demografica negativa si tenta di fare; per esempio – ricorda – vi sono dei comuni che donano alcuni determinati appezzamenti di terreno pubblico ai giovani, perché vi possano costruire la loro casa. Rimane, però, ancora molta strada da percorrere.

A conclusione di tale dibattito, tenuto conto degli spunti e dei suggerimenti concreti emersi e utilizzando una formula già collaudata nel passato, il Presidente propone ai/alle presenti di organizzare un seminario di una giornata a Trieste, in un luogo da determinare, a cui invitare un esperto per paese con competenze di demografia e chiedendo ai/alle colleghi/e dell’SSSH di individuare quello di parte croata, anche verificando la soluzione avanzata poco prima e rappresentata della professoressa dell’Università di Fiume. A Cinzia Bonan, invece, per quanto riguarda il versante italiano, chiede di verificare quali siano le condizioni di Paolo Feltrin per intervenire, verificando se sia in grado di analizzare in particolare i contesti demografici delle regioni del Nord-Est. Similmente invita inoltre i/le presenti a individuare un/a relatore/trice per ciascuna sigla sindacale aderente al C.S.IR., in modo da arricchire il dibattito con le ricette per contrastare lo spopolamento di chi guarda il mondo del lavoro dal versante dei/delle lavoratori/trici. Infine, dopo opportuna consultazione con i/le presenti e tenuto conto delle disponibilità che arriveranno da tutti/e i/le relatori/trici, propone di individuare una data per la realizzazione del seminario tra quelle di giovedì 23 e venerdì 24 novembre e venerdì 1° e lunedì 11 dicembre 2024. Non emergendo contrarietà o ulteriori richieste di variazione e integrazione, la proposta, come sopra descritta, viene dunque sottoposta all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.

2. Come già avvenuto in altre simili occasioni del passato, il Presidente propone che l’annuale riunione dell’Assemblea Generale del C.S.IR. si svolga in coda al seminario di cui sub 1), nella medesima giornata che verrà individuata per tale evento. Ricorda ai/alle presenti che nel corso della riunione dell’Assemblea Generale andranno rinnovati tutti gli Organi statutari del C.S.IR. e che, per quanto riguarda il componente dell’Ufficio di Presidenza espressione delle organizzazioni sindacali del Veneto, per il biennio 2023-2025 competerà all’UR UIL Veneto individuare un proprio rappresentante Invita quindi tutte le organizzazioni sindacali aderenti a trovare per tempo i/le propri/e candidati/e. Non manifestandosi nemmeno in questo caso contrarietà di sorta, la proposta viene dunque sottoposta all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.

3. Non vi sono interventi da parte di alcuno/a per questo ultimo punto dell’ordine del giorno.

Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Michele Berti dichiara sciolta la riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. alle ore 12.21.

Il Verbalizzatore
Michele Berti