Verbale della riunione dell’Ufficio di Presidenza – 14/03/2005

VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA

Si riunisce in data 14 marzo 2005, presso la sede di Via Polonio 5 in Trieste, la Presidenza del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Istria Croata CGIL, CISL, UIL, SSSH.

Sono presenti: Giovanni Della Valle (CISL Veneto), Jadranka Tomašić (SSSH Istria), Josip Šišović (SSSH Istria), Luca Visentini (UIL FVG), Roberto Treu (CGIL FVG), Paolo Moro (CISL FVG, supplente di Giovanni Fania).

È assente giustificato: Giovanni Fania (CISL FVG)

È assente ingiustificato: Salvino Bibulić (SSSH Istria).

È inoltre presente: Michele Berti (UIL FVG), in qualità di relatore di alcuni punti all’ordine del giorno e di verbalizzatore.

La Presidenza ha il seguente ordine del giorno:

  1. illustrazione del programma di attività del 2005;
  2. eventuale iniziativa sull’allargamento dell’Unione Europea da svolgersi in collaborazione con l’Ufficio di Rappresentanza di Milano della Commissione Europea e il Consiglio Sindacale Interregionale Nord Est Friuli Venezia Giulia/Slovenia CGIL, CISL, UIL, ZSSS, KS ’90;
  3. modifiche allo Statuto del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Istria Croata CGIL, CISL, UIL, SSSH;
  4. eventuale sostituzioni di nominativi componenti la Presidenza e l’Assemblea, da sottoporre alla ratifica della prossima Assemblea;
  5. individuazione di una data per lo svolgimento dell’Assemblea annuale del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Istria Croata CGIL, CISL, UIL, SSSH;
  6. varie ed eventuali.

I lavori iniziano alle ore 11.17. Luca Visentini, in qualità di Presidente, presiede la riunione della Presidenza.

1. Luca Visentini illustra ai presenti il programma di attività del C.S.I. per il 2005, che avrà per filo conduttore l’analisi del fenomeno della delocalizzazione delle imprese italiane nella Contea dell’Istria. Seguendo uno schema già collaudato in maniera soddisfacente negli anni scorsi, l’intenzione è quella di:

  1. procedere con l’effettuazione di viaggi/studio in Croazia, presso le sedi delle imprese italiane che rappresentano gli esempi più significativi di delocalizzazione;
  2. svolgere una ricerca/studio sul fenomeno, che rappresenti una mappatura il più fedele possibile della realtà;
  3. svolgere un convegno/seminario conclusivo, a beneficio dei sindacalisti italiani e croati impegnati nelle realtà più colpite dalla delocalizzazione.

Roberto Treu esprime il suo assenso al programma così come delineato, ricordando come l’argomento rappresenti una valida occasione per avviare nuovi rapporti sindacali e varare iniziative, quali – ad esempio – protocolli d’intesa tra imprese e organizzazioni sindacali. Propone, tuttavia, che tale analisi non si limiti alla sola Contea dell’Istria, ma che sia invece estesa anche all’intero territorio croato. Propone inoltre che l’approfondimento non si limiti ad analizzare le esperienze di delocalizzazione delle sole piccole e medie imprese, ma anche quelle delle grandi imprese. Michele Berti ricorda come sia importante approfondire l’analisi delle ricadute della delocalizzazione non solo sul territorio croato, ma anche su quello delle due realtà regionali italiane; inoltre sottolinea come questa voglia essere un’occasione per sondare la possibilità di studiare nuove strategie di azione sindacale congiunta tra lavoratori italiani e croati, impiegati per esempio in due filiali distinte della stessa impresa. Giovanni Della Valle invita a non trascurare il contributo di studio e approfondimento sull’argomento costituito dal mondo accademico, per esempio quello dell’Università di Venezia: è importante cercare di riunire tutti i saperi che si sono sviluppati a livello locale sul fenomeno della delocalizzazione delle imprese. Luca Visentini chiede ai colleghi croati se – a loro avviso – l’SSSH sia nella condizione di mappare l’intero territorio croato, per categorie di impiego dei lavoratori. Per semplificare tale compito, Roberto Treu suggerisce di limitare l’analisi alle imprese del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, o eventualmente all’operato di filiali di grandi imprese in queste due regioni italiane, e di confezionare e distribuire a tutte i colleghi italiani e croati un breve questionario che vada a costituire un’occasione per un primo livello di mappatura del fenomeno. Jadranka Tomašić ricorda come sia difficile in certe situazioni fare la mappatura del territorio in Croazia, in quanto molte imprese straniere – non favorendo la costituzione al proprio interno di rappresentanze sindacali dei lavoratori – rischiano di rimanere ignote al mondo sindacale. Garantisce comunque l’impegno dell’SSSH a fare la propria parte. Ricorda infine come non sia da trascurare il fenomeno di quella sorta di “delocalizzazione alla rovescia”, costituita in questo caso dai lavoratori croati che vanno in massa a colonizzare alcuni settori dell’economia italiana, specie nel Veneto. Luca Visentini conclude la discussione, aggiungendo che la ricerca/studio dovrebbe essere pronta all’incirca per settembre, in modo da costituire un supporto per il convegno/seminario, da svolgersi non più tardi del prossimo mese di novembre: più avanti verrà valutato se in Italia o in Croazia. Luca Visentini, quindi, propone l’approvazione del programma per il 2005 del C.S.I. così come delineato, con le aggiunte di limitare l’analisi dei fenomeni di delocalizzazione delle sole imprese di Friuli Venezia Giulia e Veneto ma su tutto il territorio croato e con la realizzazione di un questionario propedeutico al lavoro. La Presidenza del C.S.I. approva all’unanimità.

2. Roberto Treu fa presente come le organizzazioni sindacali slovene, essendo la Slovenia un Paese che sta facendo un percorso finalizzato a darsi un’identità di stato distinta dai legami del proprio passato, non gradiscono essere coinvolte in iniziative con altri Paesi ex-Jugoslavi. Michele Berti ricorda quale sia l’origine dell’iniziativa di cui al presente punto dell’o.d.g., vale a dire un invito fatto dal Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza di Milano della Commissione europea, Roberto Santaniello, di realizzare un’iniziativa, opportunamente studiata e comune tra i due C.S.I., che permetta all’opinione pubblica, in particolar modo italiana, di aumentare il proprio gradimento sull’allargamento dell’Unione Europea recentemente intervenuto e su quello prossimo, che dovrebbe veder coinvolta anche la Croazia. Nessuna volontà di omologazione, dunque, ma solo un’opportunità di unire le forze, per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, in considerazione del fatto che il coinvolgimento e la percezione dell’allargamento del 1° maggio 2004 non sono stati a giudizio della Commissione europea soddisfacenti. In ogni caso dovendo nel corso del mese di marzo Roberto Santaniello intervenire a Trieste in altro convegno, quella rappresenta un’ottima occasione per incontrarlo e concordare opportunamente l’iniziativa. Luca Visentini ricorda come questa possibilità rappresenti un’occasione che non vada rifiutata a priori, proponendo che si approvi di fissare un incontro preliminare con Roberto Santaniello per avanzare una proposta concreta. La Presidenza del C.S.I. approva all’unanimità.

3. Luca Visentini invita Michele Berti a illustrare il presente punto all’o.d.g. Michele Berti riferisce ai presenti di aver approfondito attentamente la lettura dell’attuale versione dello Statuto del C.S.I. e di aver ravvisato la necessità di modificarlo in alcuni punti, in quanto non più attuale. A suo avviso sono necessari dei cambiamenti che rendano la stesura maggiormente consona alle mutate esigenze di lavoro del C.S.I. intervenute nel corso dei suoi ormai 10 anni di storia. Roberto Treu fa presente di porre sufficiente attenzione a quelle parti dello Statuto che – pur risultando ora inattuali – sono state all’origine inserite, per renderlo compatibile con le leggi della Regione Friuli Venezia Giulia che prevedono finanziamenti a beneficio delle attività dei C.S.I.. Luca Visentini propone che venga preparata una bozza di modifiche allo Statuto da presentare alla prossima riunione della Presidenza per essere discussa nella prossima Assemblea annuale del C.S.I. La presidenza del C.S.I. approva all’unanimità.

4. Michele Berti, in considerazione del fatto che alcuni colleghi, formalmente ancora membri dell’Assemblea e della Presidenza del C.S.I., non partecipano da tempo alle riunioni, sono decaduti dall’incarico o si sono dimessi, chiede ai presenti, ciascuno all’interno dell’organizzazione sindacale che rappresenta, di avviare delle consultazioni per individuare nuovi nominativi in sostituzione dei precedenti da sottoporre all’approvazione della prossima Assemblea del C.S.I. Jadranka Tomašić ricorda che le modifiche allo Statuto di cui sub 3. potrebbero essere l’occasione giusta per allargare la partecipazione al C.S.I. della Contea croata Litoraneo-Montana. Luca Visentini le risponde affermativamente, invitandola ad approfondire all’interno dell’SSSH tale eventualità. Nel caso in cui ci fosse la volontà, la invita a individuare sin d’ora dei colleghi dell’SSSH di tale contea da nominare in seno all’Assemblea e alla Presidenza, che dovranno evidentemente essere allargate.

5. Luca Visentini propone che non venga fissata la data dell’Assemblea annuale del C.S.I., bensì quella della prossima riunione della Presidenza del C.S.I., in quanto la proposta di modifica allo Statuto potrebbe richiedere tempi di valutazione del merito che è attualmente difficile prevedere con precisione. Propone quindi che la prossima riunione della Presidenza sia fissata per mercoledì 27 aprile 2005 alle ore 11.00, sempre presso la sede del C.S.I. La Presidenza approva all’unanimità.

6. Roberto Treu propone che – alla luce dell’imminente e probabile decisione di sospendere i negoziati di adesione della Croazia all’Unione europea da parte del Consiglio europeo – la Presidenza del C.S.I. deliberi un comunicato stampa in cui esprime contrarietà a tale misura. Ciò, in quanto la conseguenza della supposta mancata collaborazione del Governo Croato per la consegna del Generale Ante Gotovina al Tribunale Internazionale dell’Aja, si ripercuoterebbe su tutto il popolo croato in maniera troppo negativa. Non va inoltre dimenticato il fondamentale significato politico in termini di stabilizzazione dell’area balcanica che il percorso di adesione all’Unione europea della Croazia comporta. Luca Visentini si dice solo parzialmente d’accordo con tale posizione, sia perché si tratta di una questione molto delicata, sia perché comunque sfugge alla competenza del mondo sindacale, sia perché effettivamente il C.S.I. non ha gli elementi per entrare nel merito e capire se tale eventuale decisione sia realmente opportuna o meno. Michele Berti fa presente che esiste una necessità di coerenza con le posizioni che il C.S.I. ha espresso in passato sul percorso di adesione della Croazia all’Unione europea. Se, infatti – nel convegno dello scorso dicembre -, il C.S.I. ha messo in guardia il Governo Croato e la Commissione europea soprattutto dal non dimenticare che l’adesione deve anche e soprattutto essere un percorso in cui si tenga conto non solo degli aspetti di natura economica, ma anche di quelli che riguardano i diritti umani, le libertà del popolo croato e lo stato sociale, nel momento in cui viene chiesta coerenza al Governo Croato su uno di questi punti non si può dimostrare totale contrarietà. Giovanni Della Valle sottolinea che è opportuno tener presenti tutte le esigenze anche contrapposte che sono in gioco, ma chi ha ecceduto durante la guerra del 1991-1995 deve pagare e non si possono fare sconti al Governo Croato su questa linea di principio. Jadranka Tomašić ricorda l’estrema complessità dell’argomento, anche alla luce del fatto che effettivamente ci sono concreti elementi che portano a ritenere che il Governo Croato proprio non sappia dove il Generale Gotovina si trovi. A suo avviso, quindi, è estremamente difficile esprimersi sul merito di questa vicenda. Luca Visentini propone che venga diffuso alla stampa un comunicato in cui – tenendo in considerazione tutti gli interessi in campo, ma senza entrare nel merito della questione – si esprima preoccupazione per la probabile sospensione dei negoziati e si auspichi che tale percorso sia ripreso il prima possibile. La Presidenza approva all’unanimità.
Luca Visentini comunica che – per ragioni esclusivamente operative, rispetto alla realizzazione dei programmi annuali d’attività del C.S.I. – esiste l’esigenza di autorizzare a operare sul conto corrente bancario intestato al C.S.I. anche Michele Berti, oltre a se stesso, in qualità di Presidente del C.S.I., e a Jadranka Tomašić, in qualità di Vice-Presidente del C.S.I.. Chiede pertanto alla Presidenza di approvare tale autorizzazione. La Presidenza approva all’unanimità.

Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Luca Visentini dichiara sciolta la riunione della Presidenza del C.S.I. alle ore 13.08.

Il verbalizzatore
Michele Berti