Verbale della riunione dell’Assemblea Generale – 13/12/2006

VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE

Si riunisce in data 13 dicembre 2006 a Trieste, presso la sede di Via Polonio 5, l’Assemblea Generale del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Croazia Sudoccidentale CGIL, CISL, UIL, SSSH.

Sono presenti: Monica Ukmar (CGIL Friuli Venezia Giulia, supplente di Roberto Treu impossibilitato a partecipare), Luca Visentini (UIL Friuli Venezia Giulia), Michele Berti (UIL Friuli Venezia Giulia), Luciana Levi Bettin (CGIL Veneto), Gerardo Colamarco (UIL Veneto), Jadranka Tomašić (SSSH Croazia Sudoccidentale) e Slobodan Kapor (SSSH Croazia Sudoccidentale).

Sono assenti giustificati/e: Renata Bagattin (CGIL Friuli Venezia Giulia), Giovanni Della Valle (CISL Veneto), Salvino Bibulić (SSSH Croazia Sudoccidentale) e Boris Majetić (SSSH Croazia Sudoccidentale).

Sono assenti ingiustificati: Giovanni Fania (CISL Friuli Venezia Giulia), Massimo Albanesi (CISL Friuli Venezia Giulia) e Josip Šišović (SSSH Croazia Sudoccidentale).

Sono inoltre presenti: Vesna Bolić (SSSH Croazia Sudoccidentale) e Claudio Zaccarin (CGIL Veneto), in qualità di ospiti.

L’Assemblea Generale ha il seguente ordine del giorno:

  1. ratifica delle nomine dei nuovi componenti;
  2. approvazione del bilancio consuntivo 2005;
  3. valutazione delle attività 2006;
  4. programmazione delle attività 2007;
  5. varie ed eventuali.

I lavori iniziano alle ore 16.53. Luca Visentini, in qualità di Presidente del C.S.I., presiede la riunione dell’Assemblea Generale.

1. Luca Visentini chiede a Jadranka Tomašić se l’SSSH Croazia Sudoccidentale ha provveduto, come da accordi, a individuare i nominativi dei/delle colleghi/e da inserire nei quattro posti ancora vacanti di propria competenza in seno all’Assemblea Generale e nel rimanente posto vacante in seno all’Ufficio di Presidenza. Jadranka Tomašić risponde affermativamente, ricordando che, per quanto concerne l’Assemblea Generale – dopo l’indicazione di Boris Majetić, comunicata nell’ambito dell’ultima riunione dell’Ufficio di Presidenza del 24 ottobre 2006 –, gli altri quattro nominativi di competenza dell’SSSH Croazia Sudoccidentale sono quelli di Vesna Bolić, in data odierna presente in qualità di ospite, di Gordana Paris, di Veljko Peloza e di Branko Kužet. Per quanto riguarda, invece, l’Ufficio di Presidenza, l’ultimo componente di competenza dell’SSSH Croazia Sudoccidentale è Josip Šišović. A tal proposito, Monica Ukmar comunica che la CGIL Friuli Venezia Giulia necessita di sostituire in seno all’Assemblea Generale di uno dei due componenti di propria competenza. Si tratta di Renata Bagattin, la quale – assunto un incarico nell’ambito della segreteria nazionale della categoria dei pensionati della CGIL – non è più in grado di seguire le politiche della cooperazione transfrontaliera con le contee contermini croate: indica quindi come suo sostituto da nominare la persona di Giobatta Degano. Michele Berti, infine, informa i presenti che – come da recente colloquio avuto con Lorenzo Garziera – la CISL del Friuli Venezia Giulia, in data odierna non rappresentata, ha deciso di confermare i due componenti di propria competenza, senza procedere ad alcuna sostituzione. Preso atto con soddisfazione di ciò, Luca Visentini mette ai voti le candidature:

  • di Vesna Bolić, Gordana Paris, Veljko Peloza e Branko Kužet, rispettivamente per l’SSSH Croazia Sudoccidentale, e
  • di Giobatta Degano, per la CGIL Friuli Venezia Giulia,

quali nuovi/e componenti dell’Assemblea Generale del C.S.I. L’Assemblea Generale del C.S.I. approva all’unanimità.

Similmente, Luca Visentini mette ai voti la candidatura:

  • di Josip Šišović, quale nuovo componente di competenza dell’SSSH Croazia Sudoccidentale

dell’Ufficio di Presidenza del C.S.I. L’Assemblea Generale del C.S.I. approva all’unanimità.

2. Luca Visentini illustra una alla volta le 5 macrovoci di uscita di cui è composto il bilancio consuntivo 2005 del C.S.I., che sono così suddivise:

  • “gestione e funzionamento delle strutture di assistenza alla mobilità transfrontaliera del lavoro” € 60.251,90;
  • “convegno” € 4.545,42;
  • “azione di dialogo sociale” € 2.253,55;
  • “acquisto di attrezzature” € 1.539,85;
  • “realizzazione materiale divulgativo” € 8.247,60.

Sottolinea quindi come nel 2005 il totale delle uscite sia stato pari a € 76.838,31. Michele Berti fa presente come – diversamente dal bilancio preventivo 2005, suddiviso in 6 macrovoci – la sesta macrovoce, “formazione e aggiornamento operatore dello sportello”, non abbia prodotto alcun costo. Ciò è avvenuto in quanto nessun/nessuna operatore/operatrice del C.S.I. ha partecipato al corso dell’Accademia Sindacale Europea della Confederazione Europea dei Sindacati, intitolato “Informazione, consultazione e diritti dei lavoratori nelle multinazionali”. La realizzazione di tale corso, inizialmente previsto nel 2005, per ragioni non note è stato successivamente posticipato al 2006. Per questa ragione, la cifra di € 500,00 messa a preventivo per questa macrovoce non ha potuto essere spesa sotto questa veste, ed è stata quindi spostata sulla macrovoce “realizzazione materiale divulgativo”, inizialmente sottostimata rispetto ai costi effettivamente necessari.

Luca Visentini prosegue illustrando le 2 voci che riguardano le entrate del bilancio consuntivo 2005 del C.S.I., che sono così suddivise:

  • € 61.624,62 come contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, a fronte della realizzazione delle attività statutarie e come previsto dall’art. 5 della L.R. 11 del 1996 e successive modificazioni e integrazioni;
  • € 15.213,69 come contributo delle organizzazioni sindacali aderenti al C.S.I. per la realizzazione delle medesime attività.

Rileva dunque come, nel 2005, anche il totale delle entrate sia stato pari a € 76.838,31, consentendo di chiudere il bilancio consuntivo in perfetto pareggio tra entrate e uscite. Verificato che non vi sono richieste di intervento né di chiarimento da parte dei/delle presenti, Luca Visentini propone che il bilancio consuntivo 2005 del C.S.I. sia messo ai voti, così come illustrato. L’Assemblea Generale del C.S.I. approva all’unanimità.

3. Luca Visentini aggiorna i presenti sull’andamento delle attività del C.S.I. per l’anno 2006, che sono state prevalentemente dedicate al confronto tra la contrattazione in Italia e Croazia nei settori del credito e del tessile, gli ambiti produttivi maggiormente interessati da fenomeni di delocalizzazione e di investimenti economici di imprese italiane in territorio croato. Ricorda il seminario dedicato a questo argomento, che si svolgerà il giorno seguente a Trieste e al quale tutti/e i/le presenti sono ovviamente invitati/e. Nell’ambito della citata iniziativa, inoltre, fa presente che verranno presentati i risultati della ricerca/studio, curata dalla Dott.ssa Tamara Tomić, che rappresenta l’altra azione principale delle attività del C.S.I. per l’anno in corso. Tale ricerca/studio è costituita da una sintesi dei contratti del settore del credito e del tessile vigenti in Italia e in Croazia e da un confronto che mette in evidenza similitudini e diversità degli stessi. Lo scopo di tale iniziativa è stato quello di costituire una base di lavoro per i/le colleghi/e delle omologhe categorie sindacali italiane e croate, che auspica si possano incontrate per stabilire sinergie e strategie di azione comune, finalizzate alla difesa dei diritti dei lavoratori. Tale ricerca/studio verrà consegnata ai partecipanti al seminario in doppio supporto, CD-rom e cartaceo. Non vi sono ulteriori commenti da parte dei/delle presenti.

4. Luca Visentini ricorda ai/alle presenti come nell’ultima riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.I. del 24 ottobre 2006 sia emersa una forte convergenza per dedicare anche l’attività del 2007 del C.S.I. al tema del confronto tra la contrattazione nei vari settori dell’economia di Italia e Croazia, questa volta dedicandolo ai settori del commercio e del turismo. Fa presente, dunque, che tale proposta viene in data odierna sottoposta all’Assemblea Generale perché ne valuti l’eventuale approvazione. Invita comunque i presenti a esprimersi anche con altre proposte. Monica Ukmar sottolinea come, a suo avviso, potrebbe essere opportuno non concentrarsi solamente sui diritti sindacali e contrattuali dei/delle lavoratori/lavoratrici croati/e, impiegati/e nelle imprese italiane delocalizzate in Croazia, ma – rovesciando la prospettiva – rivolgere l’attenzione anche ai/alle cittadini/e croati/e che lavorano in Italia. Per esempio, considerato l’alto numero di lavoratori croati impiegati in Italia nel settore dell’edilizia, tradurre in lingua croata il CCNL di tale settore sarebbe un’utile azione informativa a vantaggio di questi ultimi. Jadranka Tomašić, da parte sua, ribadisce la correttezza della proposta dell’Ufficio di Presidenza, ricordando che – diversamente dalla poco felice scelta fatta per l’anno in corso, in cui il confronto tra la contrattazione è stata effettuata in due settori produttivi privi in Croazia di un CCNL – nei settori del commercio e del turismo tale strumento esiste anche nel suo Paese. Conferma quindi il suo appoggio alla citata proposta, che dovrebbe semplificare e rendere più efficace il lavoro di comparazione tra la contrattazione in Italia e Croazia. Indica inoltre l’indagine nel settore del commercio come particolarmente opportuna, citando il caso del nuovo centro commerciale di Rijeka, in cui la proprietà italiana non vuole confrontarsi con i sindacati, né croati, né – tantomeno – italiani. Claudio Zaccarin ricorda l’attenzione delle organizzazioni sindacali del Veneto nei confronti dei fenomeni di delocalizzazione in Croazia, in particolare per quel che è avvenuto nel settore tessile con il Gruppo Benetton, e auspica si possa quanto prima utilizzare lo strumento dei CAE, non appena la Croazia sarà divenuta parte dell’Unione Europea. Confida, infine, che nel seminario del giorno successivo i/le colleghi/e dei due Paesi presenti possano fare dei passi in avanti verso la prospettiva di quell’obiettivo, che è certamente il più appropriato per fenomeni del genere. A tal proposito, Luca Visentini cita la ricerca/studio commissionata dal C.S.I. nel 2005 sulla delocalizzazione delle imprese italiane in Croazia, una parte della quale era costituita da un’indagine sulla conoscenza che le organizzazioni sindacali dei due Paesi avevano di tale fenomeno in territorio croato e sulle azioni che – a loro avviso – sarebbero state più opportune per prevenirne i danni ai/alle lavoratori/lavoratrici. Sottolinea che la scarsità dei dati riportati era il riflesso della difficoltà delle organizzazioni sindacali di Italia e Croazia di elaborare strategie comuni di prevenzione e contrasto. Gerardo Colamarco constata che se i dati raccolti nell’indagine del 2005 si sono rivelati insufficienti, ciò significa che i rapporti tra le omologhe categorie sindacali dei due Paesi devono essere rafforzati. Confida quindi che il seminario del giorno successivo sia l’occasione per mettere in piedi incontri tra colleghi/e italiani/e e croati/e nei due settori dell’indagine dell’anno in corso, vale a dire credito e tessile, e in quello che sarà oggetto dell’indagine 2007, ovvero il commercio. Chiede infine a Jadranka Tomašić se sia in grado di fornirgli maggiori informazioni sulla provenienza geografica della proprietà italiana del centro commerciale di Rijeka, da lei prima citato. Jadranka Tomašić risponde affermativamente, ricordando come la proprietà di tale centro commerciale sia di un’impresa lombarda. Michele Berti si chiede se lo strumento del CCNL sia un obiettivo comune alla cultura sindacale dei due Paesi. Se così non fosse, ciò potrebbe rivelarsi un ostacolo nel favorire l’elaborazione di una strategia comune tra sindacati di Italia e Croazia impegnati in omologhi settori. Slobodan Kapor fa presente che in Istria vi sono molte imprese tessili – circa 750 laboratori – che lavorano come terziste per il Gruppo Benetton, le quali non consentono al proprio interno la presenza del sindacato, la cui organizzazione è vietata. Lì non vi sono prospettive per i/le lavoratori/lavoratrici, i/le quali sono tutti/e impiegati/e con contratti a termine. Diventa quindi necessario, a suo giudizio, riuscire a interpretare le strategie degli investitori, per impostare una strategia sindacale efficace. A tal proposito cita l’esperienza positiva con il Gruppo Ziche: lì, prima che la filiale andasse in crisi per poi chiudere, il sindacato era riuscito ad avere un contratto aziendale per i/le dipendenti. Prendendo spunto dall’intervento di Slobodan Kapor, Jadranka Tomašić aggiorna i presenti sull’andamento delle relazioni sindacali all’interno delle due imprese tessili di Osijek, “Antonazzo” e “Confezioni Osijek”, oggetto di una visita del C.S.I. nel 2005. Riferisce che il collega Ante Krajina della zona di Osijek, impossibilitato a essere presente in data odierna, l’ha pregata di relazionare i presenti sul peggioramento della condizione dei/delle lavoratori/lavoratrici impiegati/e in tali unità produttive, che operano anch’esse come terziste per conto del Gruppo Benetton. Gerardo Colamarco chiede a Slobodan Kapor se sia possibile avere delle informazioni più precise sui 750 laboratori che lavorano in Istria per il Gruppo Benetton, in particolare che tipo di imprese siano, di quante unità produttive siano costituite, ecc. Slobodan Kapor risponde che l’impossibilità per le organizzazioni sindacali di entrare al loro interno fa sì che sia alquanto difficile avere questi dati. Claudio Zaccarin interviene dicendo che questi tipi di dati sono certamente in possesso della CGIL del Veneto e che sarà sua cura renderli disponibili al C.S.I. Si dice inoltre disposto a inviare al C.S.I. il codice etico del Gruppo Benetton, al quale si devono attenere anche tutte le filiali fuori dall’Italia, e che può quindi essere utilizzato dai colleghi croati come base per rivendicazioni sui diritti dei lavoratori. Luca Visentini accoglie con interesse le parole di Claudio Zaccarin, proponendo che tale documento sia tradotto in lingua croata come attività del C.S.I. per il 2007. Jadranka Tomašić si dice d’accordo con Luca Visentini e auspica che la traduzione del codice etico del Gruppo Benetton possa essere realizzata quanto prima. Non essendoci altre richieste d’intervento, Luca Visentini riassume il dibattito emerso nelle seguenti due proposte:

  1. dedicare un attività di confronto e approfondimento tra la contrattazione nei settori del commercio e del turismo di Italia e Croazia, similmente a quanto avvenuto nel 2006 e come da indicazione emersa dall’Ufficio di Presidenza del C.S.I.;
  2. far tradurre in lingua croata e diffondere il codice etico del Gruppo Benetton.

Luca Visentini propone quindi che tali proposte vengano messe ai voti, così come da lui riassunte. L’Assemblea Generale del C.S.I. approva all’unanimità.

5. Luca Visentini constata che per questo ultimo punto dell’ordine del giorno non vi sono interventi da parte di alcuno.

Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Luca Visentini dichiara sciolta la riunione dell’Assemblea Generale del C.S.I. alle ore 17.35.

Il verbalizzatore
Michele Berti