Verbale della riunione dell’Ufficio di Presidenza – 07/11/2005

VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA

Si riunisce in data 7 novembre 2005, presso la sede di Via Polonio 5 in Trieste, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Istria Croata CGIL, CISL, UIL, SSSH.

Sono presenti: Giovanni Della Valle (CISL Veneto), Jadranka Tomašić (SSSH Istria), Josip Šišović (SSSH Istria), Luca Visentini (UIL FVG), Roberto Treu (CGIL FVG).

Sono assenti ingiustificati: Salvino Bibulić (SSSH Istria) e Giovanni Fania (CISL FVG).

Sono inoltre presenti: Michele Berti (UIL FVG), in qualità di relatore di alcuni punti all’ordine del giorno e di verbalizzatore, e Monika Ukmar (CGIL FVG), in qualità di ospite.

La Presidenza ha il seguente ordine del giorno:

  1. discussione e deliberazione del documento di modifica dello Statuto del C.S.I., da proporre alla prossima Assemblea Generale;
  2. valutazione sulla stesura della ricerca/studio sulla delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e del Veneto in Croazia;
  3. organizzazione del viaggio/studio in Croazia, preparatorio del Seminario sulla delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e Veneto in Croazia;
  4. organizzazione del Seminario di cui sub 3.;
  5. Assemblea Generale 2005 e programmazione delle attività del C.S.I. per il 2006;
  6. varie ed eventuali.

I lavori iniziano alle ore 9.11. Luca Visentini, in qualità di Presidente del C.S.I., presiede la riunione dell’Ufficio di Presidenza.

1. Luca Visentini invita Michele Berti a illustrare ai presenti il documento contenente le modifiche allo Statuto del C.S.I., elaborate per essere proposte alla prossima Assemblea Generale del C.S.I., che è stato precedentemente diffuso ai componenti dell’Ufficio di Presidenza. Michele Berti spiega ai presenti la ratio che ha portato alla formulazione degli emendamenti all’attuale versione dello Statuto. In particolare, per ciò quanto riguarda l’Articolo 1, chiede a Jadranka Tomašić come debba essere correttamente tradotto in italiano il termine “jugozapadne”, che rappresenta l’aggettivo descrittivo della delimitazione territoriale con cui l’SSSH intende aderire al C.S.I. Jadranka Tomašić risponde che la traduzione letterale è “sudoccidentale” e che quindi tale aggettivo può essere inserito nella denominazione ufficiale del C.S.I. Per quanto concerne invece l’Articolo 3, Giovanni Della Valle si chiede se non sarebbe il caso di aumentare da 1 a 2 per organizzazione sindacale i componenti di CGIL, CISL e UIL del Veneto in seno all’Assemblea Generale, ciò per riequilibrare la presenza del Veneto, rispetto a quella del Friuli Venezia Giulia. Luca Visentini, considerando che sarebbe piuttosto opportuno riequilibrare il numero di componenti di parte croata con quello di parte italiana non si dimostra favorevole alla proposta di Giovanni della Valle. Ritiene che sarebbe il caso di nominare dei componenti supplenti, in modo che – anche in caso di indisponibilità dei titolari – CGIL, CISL e UIL del Veneto siano sempre rappresentate in seno all’Assemblea Generale. Propone piuttosto di ridurre da 3 a 2 i componenti di CGIL, CISL e UIL del Friuli Venezia Giulia, lasciando a 1 il numero dei componenti per organizzazione sindacale del Veneto e portando a 9, senza distinguerli per contea di provenienza, i componenti dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale. Ciò per raggiungere il numero di 18, 9 di parte italiana e 9 di parte croata. Sempre per ciò che concerne l’Articolo 3 dello Statuto, Roberto Treu propone che ogni componente dell’Assemblea Generale debba avere un supplente, che lo sostituisca in caso di assenza. Propone inoltre che l’Assemblea Generale, in quanto espressione delle visioni congiunte delle organizzazioni sindacali aderenti di Italia e Croazia, debba deliberare non a maggioranza, ma all’unanimità. Passando all’esame dell’Articolo 4 dello Statuto, Jadranka Tomašić propone che l’Ufficio di Presidenza sia portato da 7 a 8 componenti, di cui 4 dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale, anche in questo caso senza distinguerli per contea di provenienza, in modo da parificare anche in questo caso il numero di componenti italiani con quelli croati. Relativamente all’Articolo 8, Roberto Treu concorda sul contenuto del secondo comma, ma sostiene sia necessario indicare formalmente il luogo in cui tali decisioni siano prese. Michele Berti propone che tali decisioni siano assunte nell’ambito di specifici punti all’ordine del giorno di riunioni dell’Ufficio di Presidenza, in cui hanno diritto di voto esclusivamente i componenti espressione delle organizzazioni sindacali interessate. Propone, quindi, coerentemente, di spostare tale comma dall’Articolo 8 all’Articolo 4, dove cioè sono elencati i compiti dell’Ufficio di Presidenza. Verificato che la discussione successiva sul merito delle altre proposte di modifica dello Statuto non fa emergere altre necessità di variazione delle stesse, Luca Visentini propone che venga messo ai voti il documento contenente le modifiche allo Statuto, così come variato dalla precisazione di Jadranka Tomašić all’Articolo 1, dalla sua proposta e da quella di Roberto Treu all’Articolo 3, da quella di Jadranka Tomašić all’Articolo 4, e da quella di Michele Berti all’Articolo 8. L’Ufficio di Presidenza del C.S.I. approva all’unanimità.

2. Assentatisi Luca Visentini, per ragioni d’ufficio, e Roberto Treu, Michele Berti consegna ai presenti il testo della ricerca/studio sulla delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e del Veneto in Croazia, realizzato dalla Prof.ssa Nada Karaman Aksentijević dell’Università di Rijeka e tradotta dal croato all’italiano. Ne illustra sommariamente il contenuto e invita i colleghi a esaminarla attentamente, in modo che – se ritengono di dover da proporre eventuali modifiche -, l’autrice e successivamente la traduttrice siano in grado di completarla in tempo utile per la trasposizione su CD-rom, in vista del Seminario sulla delocalizzazione del prossimo dicembre. Jadranka Tomašić precisa che tale ricerca servirà solamente da base di discussione per i lavori del citato seminario, in quanto le organizzazioni sindacali componenti il C.S.I. hanno risposto in maniera insoddisfacente al questionario sulla delocalizzazione precedentemente diffuso, impedendo quindi alla curatrice di disporre di dati più completi sulla condizione dei lavoratori delle imprese delocalizzate. Michele Berti risponde a Jadranka Tomašić, ricordando che la ricerca/studio è stata concepita allo scopo di fotografare la realtà della delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e del Veneto in Croazia, per fornire ai colleghi sindacalisti di Italia e Croazia, che si confronteranno durante il prossimo seminario, un’importante strumento di lavoro. Se le organizzazioni sindacali avessero partecipato con maggior interesse alla compilazione dei questionari, ciò avrebbe conferito un ulteriore importante valore aggiunto al testo, che – comunque – così com’è ha già raggiunto il proprio obiettivo.

3. Michele Berti informa i presenti di come sia imminente l’organizzazione del viaggio/studio in Croazia, in preparazione del Seminario sulla delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e Veneto in Croazia. Chiede quindi ai colleghi di fargli sapere al più presto se siano interessati a partecipare a tale trasferta e a Jadranka Tomašić la disponibilità a indicargli alcuni casi di stabilimenti produttivi italiani in Croazia, in cui la situazione della tutela dei diritti sindacali dei lavoratori presenti alcuni aspetti problematici e in cui sia possibile organizzare delle visite, incontrando anche i rappresentanti sindacali. Jadranka Tomašić si rammarica che, a causa di un intenso calendario di impegni confederali dell’SSSH, previsto per la seconda metà del mese di novembre, molto probabilmente non le sarà possibile partecipare a tale trasferta. Fa presente, comunque, di aver preso contatti con i colleghi della categoria dei tessili della zona di Osijek – in cui il Gruppo Benetton ha delocalizzato, riproponendo in loco il suo tipico sistema produttivo -, i quali sarebbero disponibili a organizzare tali visite. Informa quindi Michele Berti che gli farà avere notizie più precise nel giro di qualche giorno.

4. Michele Berti ricorda ai colleghi che il Seminario sulla delocalizzazione delle imprese del Friuli Venezia Giulia e Veneto in Croazia si svolgerà ad Opatija in Croazia, i prossimi 1 e 2 dicembre. Sarà organizzato in due giornate e i lavori cominceranno nel pomeriggio del primo giorno e si protrarranno per tutto il secondo giorno. I partecipanti saranno ospitati per la notte tra il primo e il secondo giorno, presso l’Hotel dove si svolgeranno i lavori del Seminario. Fa presente che il programma è in via di definizione e perfezionamento, ma che l’intenzione è quella di far svolgere nel pomeriggio dell’1 dicembre un dibattito aperto al pubblico, in cui verrà presentata la ricerca/studio, di cui sub 2., seguita da interventi – anche di rappresentanti di istituzioni italiane e croate – i quali si confronteranno sulla tesi che l’internazionalizzazione sia un’alternativa praticabile alla delocalizzazione. Il 2 dicembre, invece, il convegno dovrebbe svolgersi nella forma del seminario tra sindacalisti italiani e croati, i quali si confronteranno in due distinte sessioni – una alla mattina e una al pomeriggio – sulle seguenti tematiche: l’individuazione di comuni strategie di prevenzione e di tutela, per evitare lo smembramento dei mercati del lavoro del Nord-est italiano; l’elaborazione di prospettive di collaborazione solidale tra omologhe categorie di sindacati italiani e croati, per tutelare i diritti dei lavoratori impiegati nelle imprese italiane delocalizzate in Croazia. Sottolinea che, in particolare per i lavori del 2 dicembre, sarebbe opportuna la presenza di colleghi italiani e croati di categorie interessate a fenomeni di delocalizzazione o che si sono particolarmente interessati a problemi o iniziative connesse alla delocalizzazione, in numero sufficiente da avere un parterre qualificato e competente – capace di elaborare proposte concrete -, ma non eccessivo, tale da impedire un confronto produttivo. Sollecita pertanto i presenti, ciascuno per l’organizzazione sindacale che rappresentano, a individuare i colleghi da invitare al seminario. Jadranka Tomašić ricorda che è in trattative con un hotel di Opatjia, che sarebbe disponibile a ospitare l’evento, praticando prezzi contenuti. Assicura Michele Berti che gli farà avere notizie in merito quanto prima.

5. Michele Berti informa i presenti che l’annuale Assemblea Generale del C.S.I. per il 2005 è convocata nella mattinata di giovedì 1 dicembre ad Opatija, presso lo stesso hotel in cui si svolgerà poi nel pomeriggio il convegno-seminario, di cui sub 4. Non appena saranno chiariti tutti i dettagli, in merito all’ora e al luogo, invierà a tutti i componenti la convocazione formale, contenente l’ordine del giorno. Ricorda che i componenti – soprattutto quelli che vengono da più lontano – saranno ospitati, se riterranno di arrivare ad Opatija già alla sera del 30 novembre, presso l’hotel dove si svolgerà l’Assemblea Generale. Fa inoltre presente che l’Assemblea, oltre a esaminare le proposte di modifica allo Statuto deliberate dall’Ufficio di Presidenza e di cui sub 1., dovrà eleggere i componenti degli organi e programmare l’attività del C.S.I. per il 2006. Invita quindi i colleghi a individuare, in seno alle rispettive organizzazioni sindacali di appartenenza, i nominativi delle persone da indicare per le elezioni degli organi, tenendo in particolare considerazione la necessità di sostituire quelli che nel corso degli anni si sono dimessi o hanno dimostrato di non essere interessati a seguire l’attività del C.S.I. Chiede infine ai presenti di avanzare proposte di attività, da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea Generale, allo scopo di individuare temi di lavoro che rispecchino le reali esigenze del mondo sindacale transfrontaliero. Jadranka Tomašić s’impegna a fare un giro di consultazioni in seno all’SSSH entro la data dell’Assemblea Generale, così da portare delle istanze meditate e condivise alla discussione dell’Assemblea Generale stessa. Michele Berti avanza l’ipotesi che – similmente a quanto avvenuto negli ultimi tre anni – si possa anche nel 2006 dedicare l’attività del C.S.I. a un unico tema, vale a dire allo studio degli effetti sul mercato del lavoro del Friuli Venezia Giulia e del Veneto della proposta di Direttiva europea sui servizi, cosiddetta “Bolkestein”. È noto, infatti che – pur non essendo ancora la Croazia un Paese comunitario – nei cantieri navali del Friuli Venezia Giulia a molti lavoratori croati, dipendenti di ditte croate che hanno sottoscritto contratti d’appalto, viene già applicata nei fatti la cosiddetta clausola “sul paese d’origine”, violando la normativa, che prescrive invece il trattamento lavorativo previsto dalle norme italiane sui contratti di lavoro del settore. Monika Ukmar sostiene che sarebbe interessante realizzare dei vademecum bilingui, in italiano e croato, che – categoria per categoria – permettano di confrontare la condizione del lavoratore subordinato italiano e croato, alla luce degli obblighi e dei diritti contenuti nei diversi CCNL dei due Paesi. Josip Šišović, da parte sua, ricorda che in Croazia – come presumibilmente in Italia – esiste un serio problema di reclutamento dei lavoratori, soprattutto giovani, all’interno del mondo sindacale, sia in termini di iscrizioni, sia in termini di avviamento alla carriera del dirigente sindacale. Sarebbe quindi opportuno elaborare un progetto su come cambiare l’offerta delle organizzazioni sindacali, per attirare un maggior numero di lavoratori verso il sindacato. Preso atto delle proposte emerse, Michele Berti s’impegna presentarle alla discussione della prossima Assemblea Generale.

6. Michele Berti constata che per questo ultimo punto dell’ordine del giorno non vi sono interventi da parte di alcuno.

Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Michele Berti dichiara sciolta la riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.I. alle ore 12.38.

Il verbalizzatore
Michele Berti