Verbale della riunione dell’Ufficio di Presidenza – 26/05/2015

VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA

Si riunisce in data 26 maggio 2015 a Trieste, presso la sede di Via Polonio 5, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Sindacale Interregionale Friuli Venezia Giulia/Veneto/Croazia Sudoccidentale CGIL, CISL, UIL, SSSH.

Sono presenti:

  1. Michele Berti (UIL Friuli Venezia Giulia);
  2. Luciano Milan (sostituto di Paolo Righetti, CGIL Veneto);
  3. Monica Ukmar (CGIL Friuli Venezia Giulia);
  4. Nives Scomersich (SSSH Croazia Sudoccidentale);
  5. Slobodan Kapor (SSSH Croazia Sudoccidentale);
  6. Juraj Šoljić (SSSH Croazia Sudoccidentale).

Sono assenti ingiustificati:

  1. Umberto Brusciano (sostituto di Elvio Di Lucente, CISL Friuli Venezia Giulia);
  2. Loredana Gluhak (SSSH Croazia Sudoccidentale).

La riunione ha il seguente ordine del giorno:

  1. iniziative del C.S.IR. in vista della scadenza del primo biennio delle misure transitorie sul diritto alla mobilità dei lavoratori subordinati di Croazia e Italia;
  2. realizzazione delle attività 2015;
  3. individuazione dei rappresentanti del C.S.IR., in seno al Comitato di Pilotaggio del Partenariato transfrontaliero EURES Euradria;
  4. valutazione dell’adesione del C.S.IR. e delle sue modalità al Progetto Euradria 2016;
  5. modificazione della denominazione, dello Statuto e del logo del C.S.IR.
  6. varie ed eventuali.

I lavori iniziano alle ore 11.37. Michele Berti, in qualità di Presidente, presiede la riunione dell’Ufficio di Presidenza.

1. Considerato l’approssimarsi della fine del primo biennio di misure transitorie limitative del diritto alla libera circolazione a scopo di lavoro subordinato, assunte rispettivamente dall’Italia nei confronti dei cittadini croati e dalla Croazia nei confronti dei cittadini italiani, viene ricordata la doppia manifestazione svolta il 27 giugno 2013 sui confini sloveno-croato e sloveno-italiano, in cui il C.S.IR. lanciò un appello affinché i Governi nazionali non assumessero tali provvedimenti. Vengono inoltre condivise le informazioni relative alle intenzioni da parte di alcuni governi nazionali, rispetto alla possibilità di rinnovare o meno tali misure anche per il triennio 1° luglio 2015-30 giugno 2018: la Slovenia ha annunciato la propria volontà di confermarle, mentre la Germania – riportano i media croati – sembrerebbe orientata a non reiterarle. Incerta invece l’intenzione dell’Italia, posto che al momento non sono trapelate indiscrezioni sulle sue intenzioni, posto che invece la Croazia molto probabilmente riproporrà il medesimo atteggiamento di chiusura, solamente nei confronti dei cittadini di quei paesi i cui governi avranno confermato la chiusura delle porte ai cittadini croati. Si apre dunque un breve dibattito tra i presenti, nel corso del quale si conferma la volontà di rivolgere un appello ai Governi italiano e croato per scongiurare ulteriori periodi di chiusura, che parrebbero irragionevoli e ingiustificati. Viene comunque ricordato come, al momento, il clima in Italia non sia dei più favorevoli verso gli stranieri, sia a causa della crisi umanitaria in corso nel Mediterraneo e nei paesi del Medio Oriente, che – tra le varie cose – ha pure condizionato l’esito delle recenti elezioni regionali del Veneto, confermando la vittoria della coalizione di centro-destra, sia a causa delle politiche recentemente assunte dal Governo italiano con la riforma del lavoro. Si sottolinea tuttavia come, da notizie informalmente provenienti dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il Governo italiano abbia chiesto nei mesi scorsi alla Regione stessa se ritenesse opportuno reiterare tali misure transitorie per ulteriori tre anni, ricevendo una decisa risposta negativa. In conclusione allo scambio di vedute, si conferma la volontà che il C.S.IR. organizzi un’azione pubblica a sostegno della fine delle misure transitorie, che sia però unica, diversamente da quanto avvenuto 2014 quando vennero organizzate due conferenze stampa a Trieste e a Rijeka sui diritti dei lavoratori frontalieri. Nello specifico si propone di:

  1. richiedere, orientativamente tra il 3 e il 5 e l’11 e 12 giugno successivi, due incontri distinti ai Presidenti delle Giunte regionali del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, i due territori italiani maggiormente interessati dalla presenza di cittadini croati, in modo da sensibilizzarli sull’opportunità di far pressione sul Governo italiano affinché rinunci alle reiterazione delle misure di cui sopra;
  2. convocare una conferenza stampa a Trieste, orientativamente tra il 23 e il 24 giugno successivi, in cui illustrare ai media la posizione del C.S.IR. di contrarietà alla reiterazione delle misure transitorie, ricordando l’orientamento di apertura di paesi importanti come la Germania;
  3. predisporre una lettera-appello indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri dell’Interno e del Lavoro del Governo italiano, a cui chiedere di rinunciare a tali misure per il triennio successivo, da pubblicizzare nell’ambito della conferenza stampa di cui sub b.

Non essendoci pareri discordanti, il piano di azione delineato come sopra viene dunque sottoposto all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità, dando mandato al Presidente di predisporre i contatti necessari alla sua realizzazione.

2. Vengono sottoposte all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza, le seguenti due proposte di lavoro:

  1. la realizzazione di un confronto tra le legislazioni nazionali di Italia e Croazia sulle materie del contratto d’appalto e della cessione del ramo d’azienda, che nel 2014 si era deciso di posticipare all’anno in corso;
  2. la realizzazione di un’attività informativa sul settore del lavoro domestico e di assistenza alle persone non autosufficienti, che riguarda un numero rilevante di persone croate impiegate in Italia, molte delle quali lavoratori/trici frontalieri/e, come da richiesta pervenuta dall’SSSH nazionale.

Per quanto riguarda il confronto proposto sub a., i rappresentanti dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale ricordano come la riforma del lavoro in Croazia non sia stata ancora completata, essendo stati varati non più dell’80% dei decreti attuativi: tale confronto potrebbe dunque essere ancora prematuro. Gli stessi esprimono invece apprezzamento sull’iniziativa di cui sub b. Segue un serrato dibattito, da cui si evince che non vi è chiarezza su come eventualmente organizzare il confronto di cui sub a., mentre vi è ampia convergenza sull’iniziativa di cui sub b. Al termine del confronto si propone dunque ai colleghi dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale di avanzare quanto prima una richiesta quanto più precisa, sul taglio da dare all’eventuale confronto di cui sub a., mentre si conviene di realizzare la proposta di cui sub b. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.

3. Avendo la Commissione europea approvato il piano d’attività 2015 del Partenariato Transfrontaliero EURES Euradria, di cui il C.S.IR. è un partner associato, vale a dire senza attività proprie, si rende necessario individuare un rappresentante del C.S.IR. e un suo supplente in seno al Comitato di Pilotaggio di tale consorzio. Si propone dunque di nominare il Presidente del C.S.IR. come titolare e un componente dell’Ufficio di Presidenza dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale come supplente. I colleghi dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale concordano, riservandosi però di comunicare a stretto giro il nominativo di loro competenza. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.

4. Restando sul tema di cui sub 3., viene ricordato come il successivo 30 giugno scada il termine per la presentazione delle domande di finanziamento nell’ambito del bando della Commissione europea dedicato alle attività dei partenariati Transfrontalieri EURES per il 2016. Si rende quindi opportuno decidere se il C.S.IR. voglia aderire a tale consorzio anche per tale annualità ed, eventualmente, se ancora nella forma del partner associato o, invece, piuttosto in quella del partner corresponsabile del progetto, posto che la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia appare intenzionata a rivestire anche per il 2016 il ruolo di soggetto proponente. Si sviluppa un breve confronto, da cui emerge una posizione unanime favorevole a rinnovare la partecipazione del C.S.IR., questa volta però nella veste di partner corresponsabile del progetto, a condizione tuttavia che vi siano i presupposti per coinvolgere anche nel 2016 la Croazia nelle attività del Partenariato. Per quanto riguarda invece le attività da proporre nel Piano d’Attività 2016 di Euradria, viene chiesto ai/alle presenti il proprio assenso alla realizzazione di una guida in formato cartaceo – da veicolare pure in formato telematico sul sito web di Euradria – avente per oggetto il lavoro frontaliero tra Italia e Croazia, che analizzi nel dettaglio gli ostacoli alla mobilità dei lavoratori frontalieri attivi tra i due paesi. Tale progetto verrà tuttavia proposto nel Piano d’Attività 2016 di Euradria, solamente una volta che sia stata individuata la disponibilità economica per la copertura del co-finanziamento che sarebbe a carico del C.S.IR. Non emergendo posizioni di contrarietà, tale proposta così come sopra delineata viene dunque sottoposta all’approvazione dell’Ufficio di Presidenza. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità, dando mandato al Presidente di predisporre a tempo debito la documentazione prevista dal bando in oggetto.

5. Si è reso necessario procedere a una revisione della Statuto del C.S.IR., dovuta a vari fattori:

  • la riorganizzazione territoriale della Confederazione croata SSSH, che non è più suddivisa in macro-regioni, bensì in uffici di contea. Conseguentemente, l’estensione territoriale del C.S.IR. non coinvolgerà più la Contea croata di Lika-Segna, bensì solo quella dell’Istria e quella Litoraneo-Montana;
  • il conseguente cambiamento di denominazione del C.S.IR., che non potrà più riportare nella propria denominazione la locuzione “Croazia Sudoccidentale”;
    la necessità di armonizzazione con gli altri due C.S.IR. che riguardano il Friuli Venezia Giulia.

Inoltre, tali modifiche produrranno cambiamenti anche dal punto di vista grafico, che andranno ad aggiungersi a quelli già necessari per adeguare il materiale identificativo del C.S.IR., ovvero:

  • la sostituzione del vecchio logo della Confederazione Europea dei Sindacati (C.E.S.) con quello nuovo approvato nel 2013;
  • l’aggiunta della lettera “R” nell’acronimo “C.S.I.”, dal 2006 divenuto l’acronimo della Confederazione Sindacale Internazionale;
  • l’indicazione dell’attuale indirizzo e-mail del C.S.IR., cambiato dal 2007 a seguito della creazione del sito web del C.S.IR.;
  • l’indicazione dell’indirizzo del sito web del C.S.IR.

Si propone dunque che l’Ufficio di Presidenza elabori quanto prima una proposta di modifica dello Statuto del C.S.IR., da sottoporre poi all’Assemblea Generale, competente per le modifiche statutarie. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.

6. I colleghi dell’SSSH della Croazia Sudoccidentale informano l’Ufficio di Presidenza che Loredana Gluhak è andata in pensione e quindi non è più un’attivista sindacale. Conseguentemente, la stessa è decaduta anche dagli incarichi che aveva in seno agli organi del C.S.IR. Gli stessi si impegnano a individuare quanto prima una persona della propria confederazione che la sostituirà.

Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Michele Berti dichiara sciolta la riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. alle ore 13.36.

Il verbalizzatore
Michele Berti