Convegno “La cooperazione come strumento di partecipazione dei lavoratori nei processi di privatizzazione” – 14 e 15/12/2000

RELAZIONE SUL CONVEGNO “LA COOPERAZIONE COME STRUMENTO DI PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI NEI PROCESSI DI PRIVATIZZAZIONE”, SVOLTOSI A PARENZO IL 14 E 15 DICEMBRE 2000

Il Convegno/Seminario “La cooperazione come strumento di partecipazione dei lavoratori nei processi di privatizzazione”, con particolare attenzione ai settori dell’agricoltura e della pesca si è svolto a Parenzo il 14 e il 15 dicembre 2000. Il seminario è stato organizzato al fine di informare gli operatori economici e sociali dell’Istria in merito alle opportunità che offre lo strumento cooperativo nei processi di riconversione che stanno attraversando l’economia della Croazia.

La prima giornata è stata un’occasione per mettere a confronto i responsabili istituzionali delle tre regioni (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Istria croata), gli esponenti delle associazioni cooperativistiche e gli operatori sindacali in merito alla legislazione del settore, alle azioni di sostegno messe in atto dagli enti pubblici, alle modalità di costituzione delle cooperative e ai vantaggi offerti da questo strumento, rispetto alle imprese tradizionali.
Tutti questi argomenti sono stati sviluppati, sia rispetto alla cooperazione in generale, sia in particolare rispetto ai settori dell’agricoltura e della pesca.

Sintesi degli interventi
La giornata di lavoro, presieduta e introdotta da Luca Visentini, è iniziata con i saluti del Vice Sindaco della città di Parenzo, Giuseppe GERSINICH, e dell’Assessore all’agricoltura della Regione Istriana, Milan ANTOLOVIĆ.

Intervento dell’Assessore Milan ANTOLOVIĆ
L’Assessore ha riassunto le conseguenze della politica agraria croata in due punti principali:

  • la trasformazione, avvenuta negli anni ’60, delle cooperative agricole in aziende agricole a partecipazione pubblica, ha generalmente prodotto, a partire dagli anni ’90, il fallimento di queste aziende. Questo settore, infatti, non si è adattato ai cambiamenti economici e la proprietà non è stata compiutamente definita. Ha dunque auspicato che l’esperienza italiana possa essere utile al modello croato, nella ricerca delle soluzioni migliori. Fino a ora, infatti, sono stati intrapresi solo alcuni passi. Gli agricoltori sono a priori contrari alla costituzione delle cooperative, a causa della pregressa esperienza socialista negativa, e quindi hanno iniziato a stimolare la costituzione delle associazioni con finanziamenti. In questo modo puntano a stimolare la coscienza dell’unione degli interessi e della produzione di profitto nell’agricoltura. Sono riusciti inoltre a dimostrare che di agricoltura si può vivere. Ci sono, infatti, 48 associazioni che hanno costituito un’Unione che le rappresenta davanti alle Istituzioni locali e statali. Il compito di tale Unione è quello di orientare l’agricoltura di mercato verso il turismo e di prepararla all’esportazione verso il mercato europeo. Si vorrebbe inoltre creare il settore della pesca. Nel 1995 la Contea/Regione Istriana ha istituito il Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura, finanziato con un capitale pari a 3 milioni di marchi tedeschi;
  • il sistema di formazione professionale per l’agricoltura non è compatibile con quello presente nei paesi dell’Europa occidentale. Le persone formate in Croazia, infatti, diventano una sorta di “invalidi del lavoro”, se comparati a quelli formati nei paesi dell’Europa occidentale. L’auspicio è dunque anche quello che il seminario in oggetto possa servire anche per questo settore.

Gaetano ZANUTTI (Lega cooperative FVG)
Ha esposto la relazione sulla cooperazione agricola nel Friuli Venezia Giulia, facendo una breve storia della cooperazione italiana e rimarcando la differenza tra la società cooperativa e la società per azioni. Ha inoltre illustrato i nuovi orientamenti della cooperazione in FVG e la suddivisione per settori nell’ambito cooperativistico (produzione, servizi, agricolo-industriale, agricolo-ambientale).

Guido DOZ (AGCI FVG)
Ha fatto una sintesi della situazione cooperazione nel settore pesca. In Italia le cooperative nel settore della pesca hanno un ruolo primario. La piccola pesca, da sola, costituisce il 75% della flotta peschereccia italiana. Inoltre, in Italia ci sono politiche di incentivazione, sia in ambito fiscale, sia con prestiti attraverso le centrali della cooperazione. Si parte infatti dal presupposto che gli operatori del settore devono vedere un interesse per associarsi in cooperativa. Importanti problemi attuali che riguardano il settore sono costituiti dalle alghe, dalle mucillaggini in particolare, e dall’incremento dei prezzi. Altri temi importanti sono rappresentati dalla pesca sportiva e dal turismo ecologico. In Friuli Venezia Giulia ci sono circa 1.000 piccole aziende dedite al settore della pesca. Quando i pescatori escono in mare e fino al loro rientro, hanno bisogno di precisi servizi. Il pescatore, infatti, si deve preoccupare solo della pesca vera e propria, mentre il resto compete alla cooperativa. Una grande quantità di prodotti arriva in Italia dalla Croazia, ma, sfortunatamente per il mercato locale, questi vengono venduti a un prezzo tre volte superiore a quello del corrispettivo prodotto pescato nelle acque del Friuli Venezia Giulia. L’AGCI, in ogni caso, è aperta a ogni tipo di collaborazione.

Enore CASANOVA (Direttore FINRECO)
Ha indicato quali sono le premesse importanti per lo sviluppo delle cooperative, ovvero:

  • un quadro legislativo chiaramente definito;
  • dei supporti reali;
  • delle modalità di utilizzo dei fondi per lo sviluppo di una politica efficace e di supporto tecnico.

La FINRECO è stata istituita 25 anni fa con lo scopo iniziale di trovare lo strumento che potesse aiutare le cooperative nel reperimento dei prestiti di denaro. 25 anni fa, infatti, le cooperative avevano mediamente importanti problemi finanziari. Il consorzio offriva dunque garanzia e a questo scopo ha creato per le cooperative lo strumento finanziario denominato “il prestito”. Questa forma di finanziamento mantiene tuttora la propria vitalità e ha cambiato la forma della cooperativa. Come ulteriore esempio positivo, si può citare anche il cambiamento della legge e la concertazione con i governi. Oggi FINRECO offre tutte le garanzie per le operazioni finanziarie a lungo e breve termine. FINRECO è in grado di ottenere tassi di interesse inferiori a quelli di mercato. È collegata con tutte e tre le associazioni delle cooperative e, oltre alle garanzie, offre anche altri servizi finanziari.

Walter BASSANI (ISCOS – CISL)
Ha ricordato come l’Unione europea ancora consideri la Croazia come un paese a rischio, il che è strano, e permette di concludere che la visione dell’Europa sia quindi lontana dalla realtà. I sindacati lavorano invece da una posizione di realtà. La Croazia potrà esportare i propri prodotti verso i paesi dell’Unione europea dal 1° gennaio 2001, per quanto potrà. I sindacati hanno partecipato alla creazione di questa possibilità, trasformata in norma di legge, scommettendo quindi sulla Croazia. L’Italia è il primo partner commerciale della Croazia, con 1.600 milioni di dollari USA di scambio. L’Italia crede nella Croazia come partner, il che è in contraddizione con la posizione dell’Unione europea.

Pasquale PAPICCIO (Segretario Nazionale UILA)
Ha relazionato sul rapporto tra le cooperative e le organizzazioni sindacali nel settore dell’industria agro-alimentare e nella pesca.
L’approccio ai paesi in via di sviluppo parte dal presupposto di poter disporre di un buon rapporto tra le cooperative e i sindacati. Si tratta di rapporti privilegiati per i seguenti motivi:

  • il sindacato promuove l’idea della costituzione delle cooperative. Dopo la 2a Guerra mondiale, infatti, è stata organizzata in Italia la grande riforma agraria e i grandi possedimenti sono stati dati in gestione alle persone che coltivavano la terra. Molti hanno abbandonato queste terre perché erano piccole e non riuscivano a vivere bene con i proventi dell’agricoltura. Oggi, per ciò che riguarda la disoccupazione, dalle aziende che vanno in fallimento il sindacato aiuta la costituzione di cooperative tra i propri iscritti e, spesso, le cooperative che rilevano l’attività spesso riescono a lavorare bene;
  • la difesa dei posti di lavoro. Continua da parte del sindacato la concertazione nell’ambito economico, fiscale, politico e legislativo.
    Per quanto riguarda i classici rapporti sindacali con le cooperative, va considerato che queste sono delle vere e proprie aziende e, come tali, hanno i propri dipendenti. Nel settore dell’alimentare, dell’agricoltura e della pesca, in Italia ci sono circa 200.000 dipendenti, esclusi gli stagionali. Ovviamente, il sindacato rappresenta i lavoratori, mentre la cooperativa il datore di lavoro. In alcuni segmenti, quindi, vi sono anche interessi contrapposti.

Alle esposizioni elencate è seguita una lunga discussione di scambio di esperienze tra i rappresentanti dei vari settori dei due paesi.

Nella seconda giornata del seminario, riservata ai soli dirigenti sindacali, è stato affrontato il tema delle relazioni sindacali all’interno delle aziende del settore. Sono stati approfonditi i temi delle relazioni sindacali e della contrattazione nel settore dell’agricoltura, realizzando un’utile scambio di conoscenze tra le esperienze dei due paesi.

Elenco dei partecipanti:

  • Pasquale PAPICCIO (UILA Nazionale – UIL);
  • Antonio CARBONE (ALPA – CGIL);
  • Walter BASSANI (ISCOS – CISL);
  • Luca VISENTINI (Segretario Generale UIL FVG/Presidente CSI);
  • Silvano HRELJA (Segretario Generale SSSH Istria/Presidenza CSI);
  • Tatjana TOMIČIĆ (Dipartimento Internazionale UIL FVG);
  • Pier Paolo GUERRA (UILA FVG);
  • Mauro AGRICOLA (UILA FVG);
  • Josip ŠIŠOVIĆ (Sindacato agroalimentare SSSH);
  • Enore CASANOVA (Direttore FINRECO – finanziaria regionale della cooperazione FVG);
  • Guido DOZ e Giuseppe DOZ (Associazione generale delle cooperative Italiane FVG);
  • Daniele SQUECCO e Andrea ANACLERIO (FEDERCOOPESCA);
  • Piero BALLICO (Federazione delle coop agricole – CONFCOOPERATIVE FVG);
  • Gaetano ZANUTTI (Lega delle cooperative FVG);
  • Giuseppe GERSINICH (Vice Sindaco città di Parenzo);
  • Milan ANTOLOVIĆ (Assessore all’agricoltura, boschi, caccia, pesca e politiche delle acque della Regione Istriana);
  • Graciano PREKALJ (Direttore del Direzione Regionale per l’agricoltura della Regione Istriana);
  • Claudio COSLOVICH (Cooperativa pesca “SARGUS” di Umago);
  • Deni MOFARDIN (Poljoprivredni zadružni centar Istra – Centro della cooperazione agricola Istria);
  • Dean VITASOVIĆ (Centro cooperativistico dell’Istria);
  • Aldo SIMONELLI (Sindacalista SSSH della Mirna Rovinj, maggior produttore di pesce in scatola, responsabile per gli appalti per le cooperative della pesca);
  • Paulo DRAGAN (Udruga vinara i vinogradara Istre – Associazione dei viticoltori e produttori di vino dell’Istria “VINISTRA”);
  • Stjepan POTOČKI e Nelo KOVAČ (Sindacalisti dell’Agrolaguna, azienda agricola di Parenzo, produttrice di vino, olio d’oliva, grano, ecc.);
  • Franco CATTUNAR (Associazione agricoltori);
  • Milan OPLANIĆ (Istituto per l’agricoltura e il turismo Parenzo);
  • Franko ŽLIŽIĆ (Udruga maslinara – Associazione degli olivicoltori “OLEA” di Torre di Parenzo);
  • Nataša GRBIN (Unione Cooperative della Croazia Zagabria);
  • Ljubica BRATOVIĆ, Viktoria PERKOVIĆ e Gracijela MAVIJA (Istrasjeme – Azienda privata di sementi di proprietà italiana);
  • Danilo SKOKO (Cooperativa pescatori Pola);
  • Valter KRIZMANIĆ (Presidente cooperanti “Puris” di Pisino, settore alimentare)