Richiesta ai candidati alle elezioni del Parlamento europeo di Italia (Circoscrizione Nord-Orientale) e Croazia: “Necessario l’impegno per il rilancio del modello sociale europeo” – 05/2024

Trieste/Fiume, maggio 2024

Oggetto: Impegno per il rilancio del modello sociale europeo – Manifesto della C.E.S. per le elezioni del Parlamento europeo 2024

Gent.mo/a Candidato/a al Parlamento europeo,

Ci rivolgiamo a Lei, nella nostra qualità di Presidente e Vice-Presidente del C.S.IR. – Consiglio Sindacale Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH (https://upperadriatic.irtuc.org/), l’associazione costituita nel 1995 fra le organizzazioni sindacali delle regioni italiane Friuli Venezia Giulia e Veneto e delle contee croate Istriana e Litoraneo-Montana, preposta alle attività e iniziative connesse alla cooperazione transfrontaliera e alla tutela dei lavoratori e delle lavoratrici frontalieri/e.

I C.S.IR. sono associazioni di cooperazione sindacale europea, costituiti tra i livelli regionali delle organizzazioni sindacali di paesi confinanti o contermini e agiscono sotto l’egida della C.E.S. – Confederazione Europea dei Sindacati (https://etuc.org/en/irtucs). In quasi 50 anni di attività (il primo è stato costituito nel 1976 tra regioni, lander e distretti di Francia, Germania e Lussemburgo), i C.S.IR. hanno toccato con mano quanto sia importante poter contare su un’Unione europea vicina ai temi del lavoro e del progresso sociale e, contemporaneamente, garante delle libertà fondamentali.

A nome del C.S.IR. Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH, con la presente vogliamo innanzitutto esprimerle la nostra profonda preoccupazione riguardo alla crisi attuale del modello sociale europeo; secondariamente le chiediamo il suo preciso impegno per il rilancio di quest’ultimo, in caso di sua elezione al Parlamento europeo.

L’Unione europea si trova di fronte a sfide cruciali che richiedono un dialogo sociale rafforzato, una cooperazione transfrontaliera efficace e un impegno concreto per costruire un’Europa più forte. Il futuro del progetto europeo dipende dalla risposta alle sfide sociali e tutti gli attori sociali sono chiamati a giocare un ruolo centrale in questo processo. Solo attraverso un approccio collaborativo e innovativo si potrà garantire che nessuno venga lasciato indietro durante la transizione ecologica e tecnologica che abbiamo già iniziato ad affrontare.

Oggi avvertiamo in tutta l’Unione europea una situazione critica, caratterizzata dalla disoccupazione giovanile e di lungo periodo, dalla precarietà nel mondo del lavoro e dall’aumento delle disuguaglianze. Tutto ciò esige un intervento urgente e coordinato a livello europeo.

Il modello sociale europeo, un tempo faro per il resto del mondo, è fortemente indebolito in alcuni paesi e addirittura smantellato in altri. Riteniamo che per affrontare questa sfida, sia essenziale rafforzare i valori democratici e rendere le istituzioni dell’Unione europea più trasparenti ed efficienti. La partecipazione significativa delle persone e un dialogo rafforzato con le parti sociali sono fondamentali per il successo di qualsiasi iniziativa volta a ristabilire il modello sociale europeo.

Proponiamo di attribuire alla dimensione sociale dell’Unione europea un’importanza paritaria rispetto a quella economica. In questo senso, la creazione di un semestre sociale europeo è fondamentale, affinché il pilastro europeo dei diritti sociali non sia solo una risposta agli effetti dell’austerità, ma parte integrante di una strategia complessiva per il futuro del progetto comunitario.

Chiediamo a coloro che si candidano al Parlamento europeo per rappresentare tutte le persone che vivono nei paesi dell’Unione un impegno concreto, al fine di garantire diritti e protezione sociale adeguati per tutti, in particolar modo in materia di politiche per l’occupazione, la disoccupazione e le pensioni. Standard comuni dell’Unione europea devono essere stabiliti e attuati attraverso una convergenza verso l’alto, con strumenti di valutazione comparativa, raccomandazioni, normative e finanziamenti a sostegno dei paesi componenti.

Inoltre, la libera circolazione dei/delle lavoratori/trici deve essere rafforzata, combattendo il dumping sociale e garantendo una mobilità equa, volontaria e non forzata. In questa prospettiva, chiediamo una specifica attenzione per i/le lavoratori/trici frontalieri/e (coloro che si spostano a lavorare in un paese dell’Unione, pur restando residenti in un altro, nel quale ritornano quotidianamente), affinché siano pienamente riconosciuti/e nella loro specificità di lavoratori/trici altamente mobili, senza essere discriminati dai governi nazionali e regionali dei paesi dell’Unione europea, che troppo spesso li escludono dalle prestazioni loro dovute, in quanto non residenti nel paese di lavoro. A loro devono essere garantiti, in conformità con il diritto comunitario, pari dignità e medesimi diritti dei/delle lavoratori/trici stanziali, in particolar modo per quel che riguarda:

  • il pagamento delle prestazioni di sicurezza sociale;
  • l’evitamento di qualsiasi forma di doppia imposizione sul loro reddito;
  • la parità di trattamento per ciò che concerne la legislazione sul lavoro e l’accesso al mercato del lavoro;
  • il godimento dei vantaggi sociali e fiscali.

Per queste ragioni le chiediamo di sottoscrivere il Manifesto per le elezioni del Parlamento europeo 2024 proposto dalla C.E.S. e denominato “Realizzare un giusto accordo per le lavoratrici e i lavoratori” (https://etuc.org/en/ManifestoEUelections24, allegato alla presente), in cui è richiesto a chi lo condivide di impegnarsi per un’Unione europea più equa, in grado di competere nel mondo con un modello economico e sociale sostenibile.

Confidiamo nell’attenzione che vorrà dare alla presente lettera e le garantiamo la nostra massima collaborazione sui temi sopra indicati, nel caso lei dovesse essere eletto/a al prossimo Parlamento europeo.

Cordiali saluti,

Il Presidente del Consiglio Sindacale Interregionale
Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH
Michele Berti

La Vice-Presidente del Consiglio Sindacale Interregionale
Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH
Petra Vaci