VERBALE DELLA RIUNIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA
Si riunisce in data 27 settembre 2024 a Trieste, presso la sede di Via Ugo Polonio 5, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Sindacale Interregionale Italo-Croato Alto Adriatico CGIL, CISL, UIL, SSSH.
Sono presenti:
- Michele Berti (UR UIL Friuli Venezia Giulia);
- Giannino Rizzo (UR UIL Veneto);
- Roberto Treu (CGIL Friuli Venezia Giulia);
- Nives Scomersich (SSSH – Ufficio conteale della Contea Istriana);
- Petra Vaci (SSSH – Ufficio conteale della Contea Litoraneo-Montana).
Sono assenti giustificati:
- Juraj Šoljić (SSSH – Ufficio conteale della Contea Litoraneo-Montana);
- Damir Lučić (SSSH – Ufficio conteale della Contea Istriana).
È assente ingiustificato:
- Alberto Monticco (sostituto di Mariateresa Bazzaro, USR CISL del Friuli Venezia Giulia).
La riunione ha il seguente ordine del giorno:
- esiti della partecipazione del C.S.IR. alla campagna della C.E.S. in vista delle recenti elezioni del Parlamento europeo;
- organizzazione e aggiornamento sull’attività di approfondimento dedicata alla comparazione tra le legislazioni sull’ingresso e il soggiorno per motivi di lavoro dei cittadini di paesi terzi in Italia e in Croazia;
- individuazione di una data per la convocazione della prossima riunione dell’Assemblea Generale del C.S.IR.;
- varie ed eventuali.
I lavori iniziano alle ore 11.15. Michele Berti, in qualità di Presidente, presiede la riunione dell’Ufficio di Presidenza.
1. Il Presidente riferisce ai/alle presenti gli esiti della partecipazione del C.S.IR. alla Campagna promossa dalla C.E.S. e rivolta – tra gli altri – anche a tutti i C.S.IR. d’Europa, in vista delle recenti elezioni del Parlamento europeo del 6-9 giugno 2024. Come concordato, il C.S.IR. ha contattato via mail tutti/e i/le candidati/e al Parlamento europeo nella circoscrizione Nord-orientale dell’Italia e nella circoscrizione nazionale unica della Croazia, appartenenti a partiti politici che avrebbero potuto essere sensibili e disponibili a supportare i contenuti del Manifesto della C.E.S., preparato per l’occasione. A questi/e è stato proposto di firmare il Manifesto stesso, tramite il sito web della C.E.S., e – in caso di loro elezione al Parlamento europeo – di impegnarsi a perseguirne i 12 punti qualificanti, con particolare riferimento ai temi che riguardano la mobilità dei/delle lavoratori/trici frontalieri/e.
Con un lavoro tutt’altro che agile, posto che l’individuazione dei contatti cui scrivere ai/alle candidati/e si è rivelato molto più faticoso del previsto e a volte infruttuoso, sono state inviate:
- dal Presidente del C.S.IR., 62 mail a candidati/e nella circoscrizione Nord-orientale dell’Italia, avendo ricevuto 4 risposte di apprezzamento e condivisione della richiesta, di cui 1 da un candidato poi effettivamente risultato eletto;
- dalla Vice-Presidente del C.S.IR., una cinquantina di mail a candidati/e nella circoscrizione nazionale unica della Croazia, avendo ricevuto 3 risposte di segno altrettanto positivo, tutte peraltro da parte di candidate donne.
I risultati di tale azione sono stati trasmessi alla C.E.S., unitamente ai nominativi dei contatti dei/delle candidati eletti/e che hanno risposto impegnandosi a supportare i contenuti del citato Manifesto, i/le quali sono stati/e successivamente invitati/e a partecipare a uno specifico incontro organizzato dalla C.E.S. medesima.
Ascoltato questo resoconto, Giannino Rizzo commenta come – a suo avviso – la quantità di risposte pervenute dei/delle candidati/e contattati/e siano state in numero così scarso da essere veramente deludenti. Il Presidente condivide questo pensiero e aggiunge che questa esperienza abbia reso evidente come il contatto con i/le candidati/e sia tanto più facile quanto sono loro a cercare gli/le elettori/trici, per esempio perché invitati/e a partecipare a una loro iniziativa preelettorale appositamente organizzata (convegno, dibattito pubblico, incontro, ecc.). Se, invece, è l’elettore/trice o un soggetto portatore di un interesse generale a voler attivare il contatto con i/le candidati/e – com’è stato nel caso della Campagna della C.E.S. – ciò risulta molto più arduo, a cominciare dalla difficoltà di reperire le modalità per contattare tali persone.
2. Viene dal Presidente ricordato a tutti/e i/le presenti come nella precedente riunione dell’Ufficio di Presidenza, il C.S.IR. abbia deciso di organizzare un’attività di approfondimento legata al fenomeno dello spopolamento che interessa Croazia e Italia, andando in particolare a indagare se le strutture delle legislazioni nazionali dei due paesi che prevedono l’ingresso e il soggiorno dei cittadini di paesi terzi per ragioni di lavoro possano rappresentare un valido strumento, per contrastare tale preoccupante tendenza. Sottolinea che si è deciso di procedere in due direzioni: da un lato commissionando la realizzazione di una ricerca/studio comparativa sulla struttura delle due citate legislazioni nazionali (gli incarichi per la realizzazione della quale sono stati già affidati, grazie alla preziosa collaborazione della Vice-Presidente, che ha consentito di individuare le due curatrici della ricerca/studio in parola); dall’altro lato organizzando un Seminario in cui presentare i risultati di tale ricerca e dibattere, alla presenza di esperti del settore, nel merito dell’argomento, soprattutto, tentando di evidenziare eventuali buone prassi esistenti nei due paesi che potrebbero essere reciprocamente adottate.
Buone prassi che, sul versante italiano, è veramente arduo individuare, considerato che – a giudizio del Presidente – il sistema delle quote è talmente rigido, macchinoso e burocratico da non funzionare, diventando sostanzialmente di fatto solo un modo per produrre presenze irregolari di cittadini di paesi terzi sul territorio italiano.
Su questo aspetto si aggancia la Vice-Presidente, la quale rimarca come, similmente, anche il sistema croato non funzioni, posto che produce dumping sistematico. In Croazia vi sono circa 600 agenzie per il lavoro che reclutano cittadini di paesi terzi, immettendoli nel mercato del lavoro nazionale a salari più bassi di quelli previsti. Abolito il sistema delle quote dal 2021, ai datori di lavoro resta solamente da verificare presso i Centri per l’Impiego che non vi siano disoccupati disponibili a occupare i posti di lavoro vacanti, per procedere con l’assunzione dei cittadini di paese terzi. Questo avviene in particolar modo nel settore dell’edilizia dove, fino a pochi anni, fa venivano spesso reclutati cittadini bosniaci, che però ora non sono più disponibili sul mercato del lavoro, venendo frequentemente rimpiazzati da cittadini turchi e di altri paesi asiatici, che quindi ora rappresentano circa 1/3 del totale degli impiegati in tale settore. Vi sono inoltre in Croazia molti cittadini di altri paesi, tra cui indiani, che spesso si spostano per ragioni di invivibilità nel loro paese, legate a ragioni climatiche. Conclude sottolineando come le previsioni per il prossimo futuro indichino che in Croazia, nel settore del turismo, dovrebbe prevalere una tendenza al reclutamento di cittadini provenienti dal Centro-Sudamerica, piuttosto che dall’Asia, e ciò, sia per ragioni di maggior similitudine culturale, sia per ragioni legate ai sistemi di controllo nella preparazione degli alimenti.
Interviene anche Nives Scomersich, la quale puntualizza come in Croazia la presenza di lavoratori provenienti da paesi terzi ormai riguardi anche il settore pubblico, per esempio quello del trasporto. Ciò non toglie che, al pari di quanto avviene in Italia, questi lavoratori siano più sfruttati degli altri.
Per quanto riguarda l’Italia, Roberto Treu, inoltre, sottolinea come gli italiani non siano più disponibili a fare determinati lavori, che quindi devono necessariamente essere affidati a cittadini di paesi terzi, la presenza dei quali nel mercato del lavoro nazionale è ormai indispensabile.
Sollecitata dal precedente intervento, prende nuovamente la parola la Vice-Presidente, la quale riferisce del particolare settore delle pompe funebri in Croazia, da tempo in crisi per i salari miseri corrisposti ai/alle lavoratori/trici e per una persistente difficoltà a reclutare personale, che tuttavia tenta di resistere e di evitare l’assunzione di cittadini di paesi terzi.
A conclusione del produttivo scambio tra i/le presenti, vengono proposti i seguenti due periodi del mese di novembre 2024 – da mercoledì 20 a venerdì 22 e da lunedì 25 a mercoledì 27 – per l’organizzazione del citato Seminario. Si propone inoltre di decidere nelle settimane successive la data definitiva dello stesso, tenendo conto della disponibilità dei relatori da invitare, rispetto ai due periodi indicati. Viene comunque richiesto a tutte le sigle sindacali componenti il C.S.IR. di individuare un/a proprio/a relatore/trice, da inserire nel programma del Seminario. Infine, si propone di valutare, sempre a strettissimo giro, se organizzare un evento su due giornate (in tal caso da svolgere in località croata da individuare), oppure su una sola giornata (in tal caso da svolgere a Trieste).
Non essendoci obiezioni di sorta, il Presidente sottopone dunque ai/alle presenti l’approvazione della proposta, così come sopra descritta. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.
3. Viene proposto ai/alle presenti, come già avvenuto in anni precedenti per altre simili occasioni, di organizzare l’annuale riunione dell’Assemblea Generale del C.S.IR. in concomitanza con il Seminario di cui sub 2), la data del quale verrà fissata a stretto giro in uno dei due periodi di novembre identificati sopra. In particolare, si propone che sia organizzata a conclusione del primo giorno dei lavori, se tale Seminario dovesse svolgersi in due giornate, oppure a conclusione del Seminario stesso, nel caso si valutasse di organizzare l’evento in parola in un’unica giornata.
Non emergono contrarietà e obiezioni sul merito da parte di alcuno/a, per cui il Presidente sottopone ai/alle presenti l’approvazione della proposta, così come sopra descritta. L’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. approva all’unanimità.
4. Il Presidente ricorda che il 19 giugno 2025 il C.S.IR. compirà 30 anni di vita. Posto che la Pandemia COVID-19 ha purtroppo reso impossibile celebrare il suo 25° compleanno, ritiene che questa volta sarà necessario dare adeguata enfasi all’evento. Chiede dunque ai/alle presenti di cominciare a riflettere e ad avanzare proposte su come festeggiare opportunamente tale ricorrenza, a cui lui piacerebbe fossero invitate tutte le persone delle sigle sindacali aderenti al C.S.IR. che nel corso dei suoi 30 anni hanno fatto parte dei suoi Organi, dedicando ad esso tempo, energie, idee e, di fatto, decretandone il crescente successo. I/Le presenti, condividendo gli intenti del Presidente, prendono volentieri atto della proposta, impegnandosi a fornire un contributo organizzativo e di idee.
Verificato che non vi sono altre richieste d’interventi, Michele Berti dichiara sciolta la riunione dell’Ufficio di Presidenza del C.S.IR. alle ore 12.45.
Il verbalizzatore
Michele Berti