15/02/2023 – Libera circolazione: Aperta una procedura d’infrazione del diritto comunitario contro l’Italia per il mancato pagamento dell’Assegno Unico e Universale per i Figli a carico ai lavoratori frontalieri residenti in Croazia e impiegati in territorio italiano

15/02/2023 – La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, inviandole una lettera di costituzione in mora, per il mancato rispetto delle norme comunitarie sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. Introducendo nel marzo 2022 l’Assegno Unico e Universale per i Figli a carico nel proprio ordinamento, l’Italia ha stabilito che, tra le varie condizioni previste dalla legge, questa misura sia pagabile soltanto a persone residenti in Italia da almeno 2 anni e a condizione che vivano in uno stesso nucleo familiare insieme ai figli. Ne restano quindi esclusi i lavoratori frontalieri impiegati in Italia, compresi quelli residenti in Croazia. Secondo la Commissione europea, la normativa in parola è in contrasto con il diritto dell’Unione europea, in quanto non tratta i cittadini comunitari in modo equo e si qualifica pertanto come una discriminazione che ne impedisce la libera circolazione a scopo di lavoro. Il Regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale (CE) n. 883/2004 vieta inoltre qualsiasi requisito di residenza ai fini della percezione di prestazioni di sicurezza sociale, quali sono gli assegni familiari. L’Italia dispone ora di 2 mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione europea, trascorsi i quali quest’ultima potrà decidere di inviare un parere motivato.